"Non hai la stoffa per diventare una star" i primi no ai più grandi di sempre

02.09.2013 17:10

«Non sfonderai mai. Dovresti tornare a fare l’autista di camion». Un ringraziamento spaciale va a quel manager che dopo il primo spettacolo di Elvis Preslay decise di licenziarlo.

Si, grazie perché ha dato speranza a tutti, tutti quelli che cercano di realizzare il proprio sogno, tutti quelli che sanno di avere le carte in regola per riuscirci e credetemi, non è presunzione ma solo la consapevolezza dei proprio mezzi .

Il Re del rock non è stato l’unico caso, ci sono stati altri grandi che non si sono arresi al primo no.

Ad Harrison Ford dissero «Non hai la stoffa per diventare una star», a Marilyn Monroe consigliarono di fare la segretaria. Nel mondo dello sport troviamo il più grande giocatore di basket di sempre, Michael Jordan che alle superiori venne scartato dalla squadra della scuola.

«Non sa recitare. Non sa cantare. E’ leggermente calvo. Sa ballare ma solo un poco» Fu la Metro Goldwyn Mayer a scrivere di Fred Astaire in questo modo dopo il suo primo provivo.

«Manca di idee e di immaginazione» questo invece fu detto a Walt Disney quando venne licenziato dal direttore di un giornale dove lavorava come disegnatore di fumetti.  

Albert Einstein, prima di essere bocciato al test d’ammissione per il politecnoco di Zurigo nel 1895, fu uno di quei geni incompresi anche da parte della propria famiglia, «Non so cosa faremo di Albert, per ora non impara un granchè» scriveva la madre in una lettera confidenziale ad un’amica.  

Infine concluderei con quei 4 ragazzi di Liverpool, «Non avete futuro nello showbusines». Con queste parole la casa discografica Deca stroncò il loro demo ma non il loro sogno. Loro non si sono arresi e sono diventati i componenti della  band che ha fatto la storia della musica: i Beatles.  

 

Agnese de la Ville